usura bancaria
usura bancaria
La recente crisi di mercato e le necessità di bilancio legate ad alti profitti spesso porta gli Istituti di Credito a contravvenire alle leggi e ad applicare condizioni e comportamenti non sempre ispirati alla correttezza nei confronti dei loro clienti correntisti; aziende in particolare. Questo sfocia in anomalie bancarie quali anatocismo e usura ma anche in altre situazioni spesso sconosciute dal cliente( ma non dagli esperti di diritto bancario) che possono restituire un notevole beneficio al cliente stesso trasformando un debito significativo in debito irrisorio, in credito e in alcuni casi possono costituire la differenza fra sopravvivere e rilanciarsi o affondare.
Ma come si fa a sapere se si è in questa situazione e si ha diritto a una transazione bancaria? E soprattutto si può creare un contenzioso con l’istituto di credito con il quale si collabora magari da molti anni?
La risposta è implicita nella domanda: la mia banca come mi ha trattato nei lunghi anni in cui abbiamo collaborato insieme? Se io sono stato un buon cliente per la mia banca questa avrà avuto un trattamento di favore per me o avrò pensato solo ai propri interessi?
Purtroppo non è sempre semplice capire o gestire questi rapporti e analizzare attentamente il comportamento dell’istituto di credito e le azioni ( corrette o meno) che questo ha effettuato nel tempo come anche i vizi di forma che possono celarsi nella contrattualistica intercorsa con le banche ( firme, comunicazioni etc).
Sono percorsi ed analisi che solo esperti di diritto bancario possono gestire nel giusto modo evitando che un contenzioso bancario si trasformi in una vittoria per la Banca.
L’analisi preliminare non onerosa in materia bancaria e finanziaria, nonché nel settore tributario è sicuramente il punto di partenza . in pratica va fatto uno studio preliminare sulla situazione specifica per capire se si rende conveniente andare a trattare con l’istituto di credito ovvero non ci sono le condizioni per effettuare un reclamo che porti dei risultati.
Si tratta di una prima fase a carattere prettamente informativo, nella quale viene elaborata una relazione che sarà a titolo gratuito e che permette all’azienda di capire quali sono le criticità e le risorse.
Attenzione: spesso si valuta solo l’anatocismo e l’usura e si cercano vantaggi non dovuti nei confronti della banca; l’azione è tesa alla sola valutazione delle reali possibilità di ricalcolo o di recupero delle somme illecitamente richieste ovvero addebitate.
Questa non rappresenta di sicuro una consulenza appropriata perché l’azione deve essere approfondita e tendere alla ricerca di ogni potenziale omissione e/o errore che l’istituto possa avere effettuato non solo allo scopo di accaparrarsi un’illecito guadagno ma anche nella ingenua o inaccurata gestione del rapporto bancario così come nella richiesta e/o archiviazione di documenti o nella voluta omissione di notizie e/o comunicazioni che avrebbero potuto indurre il cliente ad effettuare valutazioni e scelte diverse.
Dalla fase di analisi emerge un check up accurato e veloce della situazione che garantisce una risposta secca e inoppugnabile sulla convenienza o meno a richiedere una transazione bancaria.
Attenzione: si parla in questo caso di trattazione con la Banca e non di causa in quanto riteniamo che la causa con la banca non porti mai ai risultati sperati e comunque con tempi e strascichi che non sono in alcun modo convenienti per nessuno.
Per questo motivo si richiederà un incontro con l’istituto di credito e si porteranno le proprie ragioni tese al riconoscimento di un stralcio del debito ovvero di un riconoscimento significativo di crediti che molto probabilmente porterà la banca alla richiesta della mediazione obbligatoria.
A questo scopo si potrà produrre anche una perizia giuridico-econometrica che consentirà l’individuazione, anche dal punto di vista della quantificazione dei danni, delle possibili successive strategie volte al ripristino dell’equilibrio contrattuale violato.
Tutto questo comprese le spese obbligatorie di mediazione, legali e di perizia possono essere interamente gratuite se collegate a un mandato specifico rilasciato al legale.
Esaurita la mediazione che molto probabilmente avrà esito negativo si passerà alla vera e propria fase di transazione con l’Istituto di Credito.
Alcune pratiche contestabili effettuate dagli istituti di credito:
• Anatocismo
– Ovvero la generazione di ulteriore guadagno dagli interessi applicati su un capitale, rendendoli a loro volta produttivi di altri interessi, ovvero “composti” ( se ad esempio sommo al capitale di debito residuo gli interessi maturati ad ogni scadenza di pagamento sarei di fatto obbligato al pagamento del capitale, degli interessi pattuiti, ed anche degli ulteriori interessi applicati agli interessi scaduti).
• Usura bancaria
– Si verifica quando il corrispettivo di una prestazione in denaro consistente nella richiesta di interessi, spese e commissioni costituisce un costo totale finanziario estremamente esoso in relazione alla categoria della prestazione, all’entità della prestazione ed alle dinamiche finanziarie del mercato.
Calcolo del tasso passivo bancario:
• TAN (Tasso annuale nominale)
• TAEG (Tasso effettivo globale)
• TEGM (tasso effettivo globale medio)
Se il TAEG è maggiore al tasso di soglia (denominato TAEG, tasso effettivo globale medio) allora esiste usura.
Se il TAEG è maggiore di una volta e mezzo rispetto al TEGM allora gli interessi sono sempre considerati usura (comma 3 art. 644 del Codice Penale).
• Truffa contrattuale
Viene commessa truffa contrattuale, qualificata come reato a tutti gli effetti, quando viene rilasciata dall’istituto di Credito una mendace informazione sulla rischiosità delle operazioni concluse da parte dei funzionari di un istituto di credito in violazione del generale principio di buona fede negoziale, oltre che degli specifichi obblighi previsti dalla legge sulle Società d’intermediazione mobiliare.
• Fideiussione di eccessiva onerosità
La fideiussione che eccede i limiti dell’obbligazione principale o che è prestata a condizione più onerose è valida nei limiti dell’obbligazione principale. Tuttavia spesso accade che gli istituti di credito, in violazione a quest’ultimo principio, stipulino fideiussioni con la previsione di un capitale in garanzia di gran lunga più elevato del valore del capitale dell’obbligazione principale. Conseguentemente, il fideiussore viene a trovarsi ingiustamente in una evidenze situazione di eccessiva onerosità e difficoltà dalla quale diventa fondamentale potersi adeguatamente difendere dal punto di vista legale.