B&B : Certificazione dei Ricavi per B&B occasionali
Certificazione dei Ricavi per B&B occasionali
( non possessori di partita Iva)
Per ogni soggiorno effettuato Il B&B gestito in forma occasionale deve rilasciare al cliente una ricevuta semplice non fiscale. Sulle ricevute emesse di importo superiore ad Euro 77,47 va posta una marca da bollo da Euro 2,00. Il costo della marca è a carico del cliente. Tale ricevuta è sufficiente anche nei rapporti ad esempio con agenzie di viaggi, aziende e professionisti che vogliano detrarla nella loro contabilità.
Il Pos a costi sostenibili
Per le aziende il pos è notariamente un problema perché è un costo in più. Ha notoriamente un costo elevato per la sua gestione sia in termini di canoni sia per le alte commissioni. SUMUP risolve il problema costi perché è un pos trasportabile ovunque senza canoni mensili e appena l’1,95 per cento di commissioni più basso di quelle bancarie. Turismo e fisco ha stipulato una convenzione con loro x tutti i clienti per cui vi invio uno sconto per acquistare un lettore carte SumUp (parte da 15 euro solo una volta) e in questo modo potrete accettare pagamenti con carta di credito e debito. Per avere la convenzione dovete iscrivervi cliccando il seguente link: POS SUMUP
La ricevuta va emessa alla fine del soggiorno del cliente e per l’intero importo del corrispettivo pattuito. Se il cliente ha già versato un acconto ( esempio bonifico per prenotazione) la ricevuta va emessa per l’intero importo pattuito ( acconto alla prenotazione + saldo del cliente)
La ricevuta deve essere del tipo madre-figlia, di modo che una venga rilasciata al cliente e una rimanga al gestore per la dichiarazione dei redditi. Deve inoltre essere numerata progressivamente, con la data del pagamento e i dati del cliente ( nome, cognome e indirizzo) . La copia che rimane nelle mani del gestore, costituisce reddito imponibile ai fini della dichiarazione dei redditi, da indicare nel Modello Unico nel quadro “L” (attività commerciali svolte in via occasionale) al netto dei costi sostenuti inerenti l’attività.
Modello di ricevuta per B&B occasionale
ricevuta B&B occasionale 36.50 KB 4493 downloads
facsimile modello ricevuta da utilizzare dal B&B occasionale ...Modello di ricevuta fiscale per B&B imprenditoriale
ricevuta B&B imprenditoriale 36.50 KB 652 downloads
modello ricevuta fiscale da utilizzare dal B&B o casa vacanza costituito sotto...· Ai fini delle imposte sui redditi dà luogo a d un “reddito diverso” che si cumula agli altri redditi percepiti ( fabbricati, lavoro etc) soggetto alle aliquote ordinarie IRPEF, addizionale regionale, e addizionale comunale.
· Il reddito va dichiarato:
– nel modello UNICO quadro RL14 “attività commerciali non esercitate abitualmente” o, in alternativa,
– nel modello 730 quadro D5 “redditi diversi per i quali è prevista la detrazione”; ( solo se si hanno redditi di lavoro o pensione e quindi esiste un sostituto d’imposte che preleva il dovuto o eroga il rimborso)
Come si determina il reddito per il B&B occasionale:
Ai sensi dell’art. 85 DPR 917/86 i redditi diversi “sono determinati come differenza tra l’ammontare percepito nel periodo d’imposta e le spese specificatamente inerenti alla loro produzione”.
La tassazione avviene in base al principio di cassa; devono essere dichiarati i soli proventi effettivamente percepiti.
In pratica sarà opportuno che il gestore del B&B custodisca accuratamente e per ogni esercizio d’imposta tutte le ricevute emesse ( che costituiranno i ricavi ) e tutti i documenti di costo (spese specificatamente inerenti, opportunamente docu-mentate) .
La differenza tra queste due voci costituirà il reddito imponibile da tassare nel Quadro RL14 dell’unico o nel mod. 730 ( Caaf)
Ma cosa significa costo inerente e documentato?
Se effettuiamo ad esempio un acquisto al supermercato comprendente saponi, carta igienica , marmellate, latte e cornetti da usare per il clienti del B&B , il fisco presumerà che tale acquisto sia effettuato sia per uso personale (la nostra colazione) sia per i clienti del B&B (la colazione del cliente) e pertanto siamo ovviamente in presenza di un costo che andrà a diminuire il reddito conseguito del B&B. E’ sicuramente un costo inerente ma se conserviamo lo scontrino fiscale per dedurlo non è sufficiente.
“L’inerenza del costo va provata , se è inerente in parte va dedotto in parte.”
Al fisco infatti occorrono elementi certi e univoci per determinare che quel costo è effettivamente stato sostenuto per il vostro B&B. Quindi è opportuno che il costo sostenuto sia anche documentato e per farlo dovrete farvi emettere una fattura. Non è necessario disporre di una partita iva per avere una fattura, è infatti possibile registrarsi presso il supermercato (o in qualsiasi altra azienda come ad esempio Ikea, Leroy Marlin etc) con i propri dati e il codice fiscale. La fattura emessa a vostro nome e integrata dal codice fiscale è elemento sufficiente a garantire al fisco il costo sostenuto nell’ambito dell’attività di B&B purché sia anche inerente. Appare evidente infatti che, se ci si fa emettere fattura ad esempio per una messa in piega o per l’acquisto di carne e pasta, seppur in presenza di fattura il costo non sarà detraibile perché non inerente alla specifica attività.
Questi sono a titolo esemplificativo alcuni costi da considerarsi inerenti:
· Spese sostenute per acquisto cibi e bevande preconfezionate; ( per la sola colazione )
· Acquisto di prodotti per la pulizia e la manutenzione delle camere e dei bagni;
· Servizio di lavanderia, acquisti di biancheria;
· mobili e oggetti di arredamento o per abbellimento;
· Consumi energetici ( telefono, riscaldamento, acqua, luce) con calcolo pro-quota su base millesimale e proporzione sul tempo di occupazione degli ospiti
(esempio: costi energetici annui € 2.000, superficie destinata all’ospitalità 50%, camere n. 3, occupate mediamente 80 g/anno: = 2000 x 50%= 1000 €; 1000€/365*80 = 219,17 € costo deducibile);
E’ buona norma dotarsi di un registro sul quale indicare periodicamente gli incassi e i costi, sebbene non obbligatorio da nessuna norma aiuterà voi e anche gli eventuali accertatori ad avere una panoramica chiara e trasparente di quanto avete incassato e pagato ed eviterà spiacevoli malintesi con il fisco.
Se la vostra attività dovesse perdere la caratteristica di occasionalità sarà opportuno procedere all’apertura di una partita iva per gestire il tutto in maniera imprenditoriale. L’attività quindi sarà inquadrata ai fini fiscali come una vera e propria impresa e il relativo reddito sarà gestito con le norme civili e fiscali del reddito d’impresa.
Ma come faccio a rendermi conto se l’attività non è più da considerarsi occasionale?
Non esiste una regola specifica ed uguale per tutti, questo elemento varia per tipologia di attività e gestione effettuata. L’incasso annuale sarà comunque un valido indicatore perché se è vero che un incasso di 5.000,00 € annui ad esempio configura di sicuro un’attività occasionale con un incasso di 40.000,00€ annui siamo di sicuro in presenza di un’attività continua che deve essere regolarizzata ai fini Iva. Oltre all’incasso però esistono degli indicatori ben precisi che per il fisco costituiscono probabili indizi dell’esercizio dell’attività di impresa. Questi elementi sono inseriti in una risoluzione ministeriale, la n. 155/E-158584 che recita espressamente “ …nell’eventualità in cui l’attività venisse svolta in modo sistematico e con carattere di stabilità, evidenziando una certa organizzazione di mezzi, la medesima si qualificherebbe in termini abituali e quindi professionali …”).
Verifichiamoli in dettaglio:
ATTIVITA OCCASIONALE | ATTIVITA’ D’IMPRESA |
Affitto occasionale delle stanze ( non massivo)
avere altre attività con redditi ( lavoro dipendente, attività professionale etc) Destinazione dell’immobile principalmente alle esigenze abitative del titolare o dei suoi familiari Utilizzo dei familiari per erogare servizi agli ospiti ( rifacimento stanze, pulizia colazioni etc) Nessuna o minima offerta di servizi aggiuntivi. Nessuna o minima pubblicità periodica e ricorrente |
Esercizio abituale ed esclusivo con elevato ricambio degli ospiti.
Non avere altre e diverse attività “prevalenti” (lavoro dipendente, libero professionale, ecc.); Destinazione dell’immobile principalmente alle esigenze abitative degli ospiti, Utilizzo di uno o più collaboratori per erogare servizi agli ospiti. Offerta di servizi aggiuntivi rispetto a quelli minimi previsti (noleggio bici e/o attrezzature sportive, interpretariato, convenzioni piscine, biglietti ecc.); Elevata pubblicità periodica e ricorrente (su riviste, periodici, Internet). |
Al verificarsi di questi elementi come detto in precedenza sarà obbligatorio aprire la partita Iva, il che comporterà anche aprire una PEC ( posta elettronica certificata) per i rapporti con le istituzioni, iscriversi al Registro Imprese tenuto dalla Camera di Commercio e all’Inps per il pagamento dei contributi obbligatori dei commercianti ai fondi pensionistici.
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